Diario di bordo




16 maggio 2014: Comunicato
Decisamente riuscito il confronto pubblico) tra i candidati alla carica di Sindaco di Firenze alle prossime elezioni, organizzato ieri sera dal comitato Ex Panificio Militare con la collaborazione della Parrocchia dell’Ascensione. La serata ha visto una partecipazione nutrita di cittadini (la sala del teatro era colma) e un grande interesse, per tutta la durata dell’incontro, per i temi proposti e le risposte dei candidati.
La scelta degli organizzatori era stata quella di non accettare portavoce in sostituzione dei candidati sindaco non disponibili ad intervenire di persona.
Assenza annunciata quella di Dario Nardella per impegni pregressi, imprevista quella di Achille Totaro, trattenuto alla Camera per il protrarsi delle votazioni sull’arresto di Genovese, quasi fuori tempo massimo l’arrivo di Marco Stella, impegnato altrove, giunto giusto per la conclusione dei lavori.
Tutti gli altri candidadati, Myriam Amato, Laura Bennati, Tommaso Grassi, Paolo Manneschi, Cristina Scaletti, Gianna Scatizzi e Attilio Armando Tronca, hanno potuto esprimere la propria opinione sui tre blocchi tematici) proposti, riguardanti rispettivamente: gestione del territorio e vivibilità, infrastrutture e mobilità e infine partecipazione democratica e buona politica.
Con varie sfumature, tutti i candidati hanno manifestato la necessità di una urbanistica riconquistata alla tutela del territorio urbano e della qualità della vita in città e più libera dalle pressioni della proprietà immobiliare. A questi principi si devono ispirare le decisioni sul futuro delle tante aree in discussione nella zona, come l'ex Panificio Militare, l'ex cinema Manzoni, l' ex Meccanotessile, l'ex Manifattura Tabacchi, l'ex Fiat di Belfiore.
Più diversificate le risposte sulla necessità o meno di portare avanti la realizzazione delle altre linee di tramvia previste, mentre tutti sono stati unanimi nel dichiarare l’opposizione al progetto di sottoattraversamento AV e della stazione sotterranea Foster.
Pressoché unanime, infine, la risposta sulla necessità di una maggiore partecipazione dei cittadini alle scelte, di un rapporto costante tra eletti e elettori, di una lotta decisa al malaffare e ai suoi intrecci con la politica, più che mai d'attualità viste le recenti cronache giudiziarie.
Speriamo che l’impegno dei futuri eletti dia i risultati sperati, nell’ interesse di tutti.

Disponibili in questa pagina le videoregistrazioni di tutte le risposte date dai candidati sindaco.




Dicembre 2013: Il gruppo Esselunga compra la zona. Quale futuro per l'Ex Panificio Militare?
I residenti della zona si impegnano per sostenere le loro ragioni fin dal lontano ottobre del 2004 (e allora l'area era ancora del demanio), cercando di opporsi alla grande speculazione edilizia che si prospettava nell'Ex Panificio Militare e chiedendo che si restituisse al quartiere l’area, con zone verdi, spazi a disposizione di giovani e anziani, centri di aggregazione e quanto altro manca per la vivibilità della zona. Un simile -parziale- risarcimento è oggi più che mai urgente, visto che negli ultimi anni l’assalto del cemento e i sacrifici imposti ai residenti sono drammaticamente aumentati (citiamo solo la vicenda Quadra per la cementificazione selvaggia, e per le infrastrutture, l'impatto dei cantieri per la realizzazione delle linee della tramvia e della stazione sotterranea Foster dell'Alta Velocità).
All’Amministrazione Comunale, dopo le assicurazioni e le promesse fatte negli anni ai cittadini, spetta adesso in occasione del Regolamento Urbanistico fissare quali interventi siano ammissibili nell'area: si vorrà dare una svolta rispetto al passato e privilegiare l’interesse comune rispetto al businnes del privato ?!?
Le questioni da tener presenti nella pianificazione del destino dell'area Guidobono sono ben chiare a coloro che conoscono la zona:
1) occorre un alleggerimento del carico urbanistico della zona e non è pensabile qualsiasi ulteriore aggravio della situazione, quindi ogni intervento deve essere a bilancio positivo per i residenti
2) la decisione non può essere presa ancora una volta sulle teste dei residenti, gli interessi della proprietà devono venire dopo le esigenze di vivibilità della zona. Da ricordare i pronunciamenti ufficiali dei nostri amministratori, sulla necessità di definire il futuro dell'area "tenendo conto dei disagi della zona, dei bisogni e delle richieste dei cittadini" e "garantendo il coinvolgimento e la partecipazione dei cittadini" (Consiglio di Quartiere 5, delibera del 12 aprile 2005, e Consiglio Comunale, Ordine del giorno del 19 febbraio 2007).
3) salvare ed ampliare la zona a verde esistente e aprirla alla fruizione dei residenti. Realizzare nei volumi esistenti strutture a destinazione pubblica che mancano completamente nei dintorni, quali luoghi di incontro e di svago sia per giovani che per anziani, a parziale risarcimento dell' "accanimento" che si è avuto sulla zona (vedi vicenda Quadra e non solo)
4) Nell'arco di 500 metri insistono numerosi punti vendita di grande distribuzione (CONAD via Mariti, CONAD P.za Dalmazia, COOP via Carlo del Prete, COOP via di Novoli 1, ESSELUNGA di via di Novoli, senza considare Il Media World di via Forlanini, L'Oviesse di P.za Dalmazia, L'Euronics di via di Novoli, ...) non si capisce l'utilità di un nuovo grande punto vendita; già da tempo i piccoli negozi di vicinato stanno chiudendo tutti per l'impari concorrenza...
5) la viabilità li' è cruciale (accesso verso Careggi e il Mayer, uscita a Nord-Ovest dalla Citta', etc) ed è già congestionata. Come si concilia un nuovo polo di attrazione di traffico in zona???
6) Sarebbe il caso che l'edificato, qualora ne venga realizzato di nuovo al posto dell'esistente, fosse limitato in altezza e arretrato rispetto alla sede stradale, per non favorire la concentrazioni di inquinanti con l'effetto "gola" tra gli edifici, in un punto, quello dell'incrocio tra via mariti e via ponte di mezzo, perennemente congestionato e sede di file costanti ai semafori.
7) Immaginiamo che la proposta di una linea tramviaria per via Mariti (linea 4 o 5 che fosse) sia stata definitivamente accantonata, vista la dimensione limitata della sede stradale e la necessità di mantenere il passaggio sia delle ambulanze in transito verso Careggi, sia del traffico privato; nel caso ancora così non fosse a maggior ragione diventa assolutamente indispensabile guadagnare un poco di spazio almeno in corrispondenza dell'isolato dell'Ex Panificio con un forte arretramento dell'edificato su tutto il lato di via Mariti





28.09.2011 "100 luoghi" bis
Alla riunione indetta dal Comune sull'Ex Panificio Militare nell'ambito dell'iniziativa "i 100 luoghi", i residenti di zona non potranno far altro che ripetere ciò che da anni espongono in tutte le sedi ai vari politici e amministratori comunali, e cioè che, date le oggettive condizioni critiche di vivibilità della zona, nell'area dell'Ex Panificio Militare sono attuabili soltanto interventi che vadano nella direzione di alleggerire il carico urbanistico e compensare almeno in parte i gravi danni ambientali inferti al circondario dalla speculazione immobiliare (citiamo la vicenda della Quadra, i cui misfatti trovano compimento ancora oggi, vedi l'interno di via Ponte di Mezzo 27) e dall'immane carico infrastrutturale attuato e da attuare (stazione Foster in primis).
Quindi: no alla residenza privata e al cemento, si al verde, a spazi liberi, a centri di aggregazione per giovani e anziani, a strutture culturali e sportive pubbliche liberamente fruibili dai residenti che rendano più vivibile la zona, ormai strangolata da traffico, cemento e dalla "densificazione urbana" perseguita da anni.
Cogliamo l'occasione per ricordare al nostro Sindaco che comunque lo aspettiamo in assemblea pubblica, come lui ci ha promesso (vedi assemblea del 17.03.2010), per presentare ai residenti u n eventuale progetto di utilizzo della zona dell'Ex Panificio Militare prima di procedere alla sua approvazione in Comune.





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27.05.2011: COMUNICATO CONGIUNTO
'Quando l'allegra finanza dell'ASL si intreccia con le speculazioni Quadra'
Comitato Ex Panificio Militare - Comitato SanSalviChiPuò - Medicina Democratica Firenze - Tommaso Grassi Gruppo Consiliare Spini per Firenze - Ornella De Zordo gruppo Unaltracittà

L'Asl pur di vendere San Salvi compra l'immobile di via Ponte di Mezzo, realizzato nell'ambito del sistema'Quadra'.
Siamo sicuri che sia il luogo adatto dove trasferire ex degenti di San Salvi?

L´edificio acquistato di recente dall´ASL in Via Ponte di Mezzo 27 è stato costruito nell'ambito del sitema `Quadra´: i due capannoni artigianali preesistenti, corrispondenti ad una tipografia e ad un´officina, classificati come `classe 6´ sono stati sostituiti da un unico edificio a destinazione residenziale. Solleviamo seri dubbi sul fatto che un ente come l´ASL, nell´ottica della delocalizzazione delle strutture socio-sanitarie e della vendita dell´area di San Salvi, abbia scelto di trasferire alcuni ex degenti del Centro "I Girasoli" in un edificio che è stato oggetto di polemiche, discussioni e di indagini delle Autorità Giudiziarie.
E´ bene ricordare che l´immobile posto in Via Ponte di Mezzo n. 27 è all´interno di un isolato in cui si sono susseguiti interventi di densificazione caratterizzati da un accumularsi e sovrapporsi di pratiche con iter discontinuo, travagliato e che alcune di esse sono ancora sottoposte a sequestro della Procura della Repubblica per indagini. A tutto ciò va aggiunto che il soggetto che ha chiesto il permesso a costruire dell´edificio in questione verrà processato insieme a molti altri affiliati Quadra in seguito all´inchiesta della Magistratura sui cantieri della società Quadra Progetti s.r.l. Ha senso peraltro un acquisto di più di 4 milioni di euro da parte dell´ASL quando sul territorio fiorentino si chiudono, per mancanza di fondi, i servizi sociali e sanitari alla cittadinanza ?
Ci domandiamo inoltre se l´ASL è certa che non si possano verificare problemi dovuti al fatto che l´ingresso all´isolato avviene tramite un´unica via di accesso le cui dimensioni (m. 3,25 x m. 2,95 di altezza minima) poco concedono a ottimali standard di sicurezza in caso di evacuazione rapida e forzata dei residenti (incendi, esondazioni, crolli), soprattutto se all´interno sono presenti numerosi nuclei di pazienti non completamente autosufficienti. Non considerare anche questo tipo di problema significa implicitamente mettere a rischio gli attuali residenti e i futuri abitanti del centro `I Girasoli´: che questo possa essere motivato col solo obbiettivo di delocalizzare le strutture di San Salvi per procedere il prima possibile alla vendita non può che trovare la nostra più ferma opposizione.
Ci interroghiamo se non vale forse anche in questo caso il principio di territorialità invocato dal Direttore Marroni dell´ASL quando si trattò di comprare Villa Iris per gli ex-pazienti delle case famiglia della zona di Viale Volta: quale differenza permette nel caso del Ponte di Mezzo di sradicare i pazienti del centro `I Girasoli´ che hanno finora vissuto nell´area di San Salvi ?
Continueremo a seguire la vicenda sperando che l´ASL possa rivedere la scelta fatta e che presto si possa tornare indietro rispetto a una decisione che appare certamente un regalo fatto a chi, dopo aver speculato in un tessuto urbano assai delicato e fragile, ricorre alla soluzione di vendere un immobile ad un ente pubblico.
Terremo l´attenzione sul tema, presentando delle interrogazioni in Consiglio sugli aspetti che non ci risultano chiari e chiedendo risposte precise all´ASL che non ha ancora perfezionato le pratiche di acquisto, e segnalando alle Autorità competenti i rischi che temiamo non siano stati presi in dovuta considerazione sotto il profilo della sicurezza.


28 settembre 2010 - "100 luoghi" e una sola voce: più verde e spazi pubblici e meno cemento!
Nelle varie assemblee volute dal sindaco Renzi, dai cittadini è venuta la richiesta pressante di una città più vivibile e di una vera partecipazione alle scelte.
Di seguito il messaggio inviato in occasione dell'assemblea sull'Ex Panificio Militare.
I residenti della zona si impegnano dal lontano ottobre del 2004 (e allora l'area era ancora del demanio) quando comiciarono a lottare affinché qui si evitasse la madre di tutte le speculazioni e si restituisse al quartiere l’area, con zone verdi, spazi a disposizione di giovani e anziani, centri di aggregazione e quanto altro manca per la vivibilità della zona. Un simile -parziale- risarcimento è oggi più che mai urgente, visto che negli ultimi anni l’assalto del cemento e i sacrifici imposti ai residenti sono drammaticamente aumentati (citiamo solo la vicenda Quadra per la cementificazione selvaggia, e per le infrastrutture, oltre le linee due e tre della tramvia, il pauroso cantiere per la Stazione sotterranea Foster…).
La sconfitta legale della proprietà, che voleva realizzare residenze su un’area ancora a destinazione pubblica, ha lasciato, come si usa dire, “il cerino in mano” all’Amministrazione Comunale, cui spetta adesso ogni decisione sul futuro dell'area: vorrà la nuova Amministrazione dare una svolta rispetto al passato e privilegiare l’interesse comune rispetto al businnes del privato ?!?



EX PANIFICIO MILITARE, 16.04.2010: vittoria al Consiglio di stato!
Come da noi auspicato e richiesto (anche direttamente al sindaco Renzi nell'ultimo incontro pubblico del 17 marzo scorso), non ci sono stati ulteriori rinvii per patteggiare con la proprietà e si è andati a sentenza : il Consiglio di Stato ha dato torto alla Baldassini Tognozzi Pontello & co. Ne consegue che: il vincolo a destinazione pubblica è tuttora vigente, la proprietà privata non può intervenire con semplici DIA (Dichiarazioni Inizio Attività) ma solo con un Piano di recupero approvato dal Comune, il quale (non ne abbiamo mai dubitato) è il solo che può decidere se e quanto può realizzare il privato.
Peraltro la sentenza riguarda non solo l'Ex Panificio ma anche le altre zone che si trovano in situazioni simili (un esempio: l'Ex Manifattura Tabacchi).
Finalmente sgombrato il campo dai presunti rischi di deregulation di una paventata sentenza avversa, finalmente finita una telenovela iniziata con le DIA nel lontano maggio 2007, ora si potrà procedere senza scuse ad una chiara pianificazione della destinazione della zona, tenendo presenti le oggettive criticità del contesto urbano in cui ci troviamo e i bisogni espressi dai residenti in così tante occasioni.


17.03.2010, l'ultima assemblea pubblica sull'Ex Panificio con la partecipazione del sindaco Renzi
leggete l'intervento introduttivo del Comitato sulla vicenda emblematica dell'Ex Panificio Militare e dintorni, tra "gelatine" e false promesse...
Trovate anche l'intervento del prof. Carlo Canepari, il docente universitario che curò le prime ipotesi di progetto, quando ancora si parlava di una acquisizione dell'area da parte del Comune.
Potete ascoltare anche i file audio del primo intervento del sindaco, alcuni interventi dei cittadini (Marino: "cittadini unico controllo contro illeciti edilizi", Antonio : "pronti a schierarsi di fronte alle ruspe", Ubaldo : "una sottoscrizione per riacquisire l'area al pubblico")il secondo intervento del sindaco e le schermaglie finali.



EX PANIFICIO MILITARE 9.04.09: Il TAR dà torto alla proprietà!
IL TAR rigetta il ricorso della Proprietà. I lavori sono bloccati. Trovate la sentenza a questo link

13.05.09: Successo ogni oltre aspettativa dell' incontro pubblico tenuto ieri sera presso i locali della parrocchia dell'Ascensione.
Se ve lo siete perso, guardate la presentazione dei temi proposti ai candidati e i testi comprensivi delle domande poste.
Meglio ancora: vedetevi la registrazione audiovisiva completa della serata in questa pagina


12 maggio INCONTRO PUBBLICO
"CHIEDILO AL FUTURO SINDACO"

Hanno dato la propria disponibilità:

(in ordine alfabetico)
Marco Carraresi (UDC), Ornella De Zordo (Per UnaltraCittà), Giovanni Galli (Firenze con Giovanni Galli Sindaco), Mario Razzanelli (lista Firenze C'E'), Matteo Renzi (centrosinistra), Valdo Spini (Spini per Firenze).

Il Comitato Ex Panificio Militare, con la collaborazione della Parrocchia dell'Ascensione di N.S.G.C., organizza un incontro pubblico con i candidati sindaco dei vari schieramenti politici, cui verranno proposti temi e quesiti relativi ai problemi più sentiti dai residenti della zona di riferimento (Corsica - Ponte di Mezzo), che sono poi temi di valenza cittadina.
L'incontro pubblico si terrà in via Giovanni da Empoli presso il teatro della Parrocchia dell'Ascensione, alle ore 21 di sera, il giorno martedi 12 maggio.
Gli argomenti affrontati prenderanno spunto dai problemi più sentiti dai residenti della nostra zona (es. cementificazione, carenza di verde, impatto delle opere infrastrutturali come Alta Velocità e tramvia, etc); su ciascuno di questi temi i candidati saranno chiamati ad esporre la propria posizione e le proprie "ricette" per il futuro.

Hai un problema che senti particolarmente?
Una richiesta particolarmente urgente da fare al futuro sindaco della nostra città?
Scrivilo all'indirizzo info@coexpami.it: se sarà tra i quesiti più richiesti verrà posto ai candidati durante la serata



Marzo 2009 - COMUNICATO

Ex Panificio Militare: l'amministrazione intervenga senza cercare alibi


Si sta utilizzando un'area ancora a destinazione pubblica per una speculazione privata. Si stanno utilizzando semplici Dichiarazioni di Inizio di Attività per dichiarate "opere di manutenzione" e "ristrutturazioni edilizie" per demolire edifici e realizzare parcheggi sotterranei e centinaia di appartamenti.
L'amministrazione vuole darci da intendere che non ha mezzi o provvedimenti tecnicamente possibili per fermare questi interventi edilizi palesemente "azzardati", tanto per usare un eufemismo?
Si dica piuttosto che non c'è la volontà politica di opporsi agli interessi dei soliti noti, che si abdica al controllo del territorio, che si lascia il bene pubblico colpevolmente alla mercé degli interessi privati, che si rinnegano le tante, pubbliche promesse fatte ai cittadini, che si vanificano perfino i pronunciamenti del Consiglio Comunale e del Consiglio di Quartiere 5.
L'altra possibilità è che ci sia un accordo non dichiarato con la proprietà e che, ancora una volta i giochi si siano compiuti nelle "stanze dei bottoni", tra amministratori e privati, senza coinvolgimento dei residenti che, mai come in questo caso, dovrebbero essere non solo informati, ma anche partecipi delle decisioni, come affermato anche negli atti formali assunti in Quartiere 5 (delibera del 12 aprile 2005), e perfino in Consiglio Comunale (Ordine del giorno del 19 febbraio 2007), per non parlare delle molte dichiarazioni e promesse dell'assessorato competente e dei vari esponenti della maggioranza. E perché, dopo anni di tira e molla con i cittadini, si decide di ipotecare il destino di un'area così importante e discussa proprio nell'ultimo scorcio di legislatura, con amministratori a fine mandato?
Va considerato, infine, ciò che è successo e sta succedendo in zona negli anni passati dalla prima proposta di sfruttamento dell'area (ottobre 2004), bocciata a "furor di popolo": la perdita dei pochi giardini esistenti e del verde lungo il Terzolle e il Mugnone, che ha visto nei giorni scorsi anche l'abbattimento di decine di alberi in via Bonsignori e Gordigiani. Poi la sistematica cementificazione di ogni spazio residuo, la sostituzione di capannoni dismessi con palazzi residenziali, l'assedio di tutta la zona, sede di un cumulo di interventi che sarebbe insostenibile anche se fossimo in aperta campagna (multisala e centro commerciale in via Forlanini, stazione sotterranea Foster in viale Corsica, messa in sicurezza del Mugnone e tramvia in via Gordigiani...). La situazione della zona è insostenibile, ed è così palesemente, drammaticamente, peggiorata, da rendere un'ulteriore cementificazione nell'area dell'Ex Panificio Militare, già improponibile nel 2004, assolutamente impensabile oggi. I cittadini lo sanno bene. Chi ci governa non può far finta di ignorarlo.
Comitato Ex Panificio Militare - via Mariti (coexpami@libero.it, www.coexpami.it)

Firenze, 13-03-09

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Ringraziamo tutti coloro (tanti!) che hanno partecipato al presidio di fronte all'ingresso dell'Ex Panificio Militare, nonostante fosse improvvisato all'ultimo momento.
Ringraziamo anche tutti gli esponenti politici che sono intervenuti e che ci hanno manifestato la loro solidarietà (in ordine di tempo) Maurizio de Zordo per la lista l'Altra città, Costanza Geddes per l'onorevole Spini, Mario Razzanelli (lista Firenze C'E'), i consiglieri comunali Anna Nocentini (Rifondazione Comunista) e Giovanni Donzelli (AN-PDL), il consigliere regionale Marco Carraresi (UDC), i consiglieri di Quartiere 5 Tommaso Grassi (portavoce dei Verdi), Umberto Conciani (FI-PDL), Chiara Moretti (AN-PDL).
Ringraziamo anche i giornalisti presenti (la Nazione, Repubblica, Il Corriere di Firenze, il Giornale,Il Firenze,...) Lady Radio, e gli operatori di Canale 10 (servizio nel TG della sera).
Ringraziamo anche, perché no, gli operatori e i dipendenti dell'impresa e della proprietà, che si sono mostrati quantomeno disponibili a fermarsi a parlare (presto, pare, un incontro con i progettisti).
Vorremmo poter ringraziare anche i nostri amministratori, ma per il momento, purtroppo, non ne abbiamo motivo. Rinnoviamo la richiesta di un loro intervento nel rispetto degli impegni presi.

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13 marzo ore ore 9: le ruspe cominciano a demolire

Sotto la dizione di "Interventi di manutenzione" e di "Ristrutturazione edilizia" si stanno demolendo edifici dentro l'area! Un'area ancora a destinazione pubblica! E' legittimo tutto questo?
Oseranno anche radere al suolo il parco-giardino interno???
Prima che sia tardi l'amministrazione deve intervenire!

Nuovi abbattimenti in via Gordigiani: altri platani decennali che cadono!


12 marzo 2009 ore 9: stanno ripartendo i lavori all'ex panificio militare!
Camion della Baldassini Tognozzi entrano nell'area Guidobono, ricompaiono cartelli di Dichiarazione Inizio di Attività
UN ALTRO REGALO DI FINE LEGISLATURA !?!
Ieri gli alberi di via Bonsignori, oggi questo!
Residenti, muoviamoci! Non possiamo permettere ad una amministrazione uscente, nella migliore delle ipotesi incapace di opporsi agli interessi dei privati e colpevole di mancata tutela del teritorio, di compromettere ulteriormente la qualità della vita della nostra zona, contravvenendo a più riprese alle promesse fatte ai cittadini



EX PANIFICIO MILITARE - Dicembre 2008: Anche l'area dell'Ex Panificio Militare nelle intercettazioni
Tra le molte intercettazioni telefoniche pubblicate dai giornali relativamente alla inchiesta su Castello, compare anche un'intercettazione che tratta dell'Ex Panificio Militare con toni alquanto inquietanti. Forse i timori dei residenti non erano infondati...?

La vicenda dell'Ex Panificio Militare viene citata anche nel report 2008 dell'associazione antimafia Fondazione Antonino Caponnetto, che all'ultima pagina così recita:
" (...)si potrebbe partire col verificare a Firenze l'effettiva proprietà di aree ex demaniali quale quelle dell'ex-panificio militare la cui destinazione ha suscitato numerose polemiche. Essendo un sito suddiviso in diverse proprietà potrebbe divenire quasi un modello di controllo."


26.09.08 - Ex Panificio Militare: novità preoccupanti
In un periodo in cui si aspettava finalmente una chiara pianificazione del futuro dell'area dell'Ex Panificio Militare nell'ambito del Regolamento Urbanistico in preparazione (di questo avviso anche gli ultimi colloqui avuti in Commissione Urbanistica), sconcertano gli inquietanti articoli di giornale a proposito di una intesa o quantomeno una trattativa tra proprietà dell'area Guidobono (Baldassini-Tognozzi) e l'Assessorato all'Urbanistica.
Preoccupa non poco il prefigurarsi un progetto pre-confezionato di cui al momento non sono noti i particolari ma che, dalle indiscrezioni riportate, pare purtroppo riproporre un copione già visto con il vecchio progetto Archea, ritirato anni fa a furor di popolo. Anche allora si parlava della realizzazione di molte residenze e attività commerciali (ancora???), edifici pubblici ceduti dalla proprietà (in realtà pagati dal Comune a scomputo degli oneri di urbanizzazione) e con lo specchietto per le allodole di una evanescente piazza e di un inconsistente verde pubblico.
In ogni caso, indipendentemente dal progetto, è sconfortante che ancora una volta i giochi paiano compiersi nelle "stanze dei bottoni", tra amministratori e proprietà, senza coinvolgimento dei residenti che, mai come in questo caso, dovrebbero essere non solo informati, ma anche partecipi delle decisioni; questo, almeno, era il dichiarato proposito degli atti formali assunti in Quartiere 5 (delibera del 12 aprile 2005), e perfino in Consiglio Comunale (Ordine del giorno del 19 febbraio 2007), per non parlare delle molte dichiarazioni e promesse di vari esponenti della maggioranza.
Per di più, stando ai giornali, si parla di procedere mediante una "variante al Piano Strutturale", rinunciando al proclamato intento di pianificare il futuro dell'area nell'apposito strumento, e cioè il futuro Regolamento Urbanistico. Forse che la pressione del privato spinge a propendere per qualche scorciatoia, atta a saltare anche quelle poche occasioni di limitato confronto, legate al percorso istituzionale previsto (audizioni, passaggi in Commissione Urbanistica e in Consiglio Comunale)? E perché, dopo anni di tira e molla con i cittadini, si decide di ipotecare il destino di un'area così importante e discussa proprio nell'ultimo scorcio di legislatura, con amministratori a fine mandato?
Va considerato, infine, ciò che è successo e sta succedendo in zona negli anni passati dalla prima proposta Archea: la perdita dei pochi giardini esistenti e del verde lungo il Terzolle e il Mugnone, la cementificazione di ogni spazio residuo, la sostituzione di capannoni dismessi con palazzi residenziali, l'assedio di tutta la zona, sede di un cumulo di interventi che sarebbe insostenibile anche se fossimo in aperta campagna (multisala e centro commerciale in via Forlanini, stazione sotterranea Foster in viale Corsica, messa in sicurezza del Mugnone e tramvia in via Gordigiani,...). La situazione della zona è ulteriormente, drammaticamente, peggiorata, tanto da rendere ciò che già era improponibile nel 2004 assolutamente impensabile oggi.
I cittadini lo sanno bene. Chi ci governa non può far finta di ignorarlo.


Agosto 2008 - Ex Panificio Militare

Cresce l'esigenza di chiarezza e i residenti si augurano che l'Amministrazione faccia uso al più presto degli strumenti di pianificazione e governo del territorio di cui dispone per mantenere gli impegni presi pubblicamente in più occasioni, tenendo conto, come promesso, delle richieste e dei bisogni dei cittadini.



23.03.08 - Il Consiglio di Stato riazzera tutto
Con un pronunciamento inatteso il Consiglio di Stato ribalta il precedente rifiuto della sospensiva e di fatto sospende i blocchi imposti dal Comune sui lavori. Le DIA sono dunque valide e i lavori possono dunque ripartire? Il presidente della Commissione Urbanistica Barbaro (presso cui abbiamo avuto una recente audizione) e lo stesso assessore Biagi assicurano che se i lavori dovessero ripartire, il Comune li bloccherebbe di nuovo con nuovi provvedimenti di sospensione. Da parte nostra, abbiamo rinnovato la richiesta di un chiaro pronunciamento dei nostri amministratori su cosa si può E NON SI PUO' fare nell'area, unico rimedio a questo infinito teatrino ...
Ci è stata promessa una risposta e un nuovo incontro in tempi brevi. Ma è dal gennaio 2005 che i cittadini fanno questa richiesta, da molto prima cioè che l'area fosse (s)venduta ai privati; il problema, in questo come in molti altri casi, è che ogni volta che il Comune rinuncia o rimanda su temi basilari come la pianificazione del territorio, lascia colpevolmente spazio alla speculazione del privato a scapito del pubblico interesse.
Nell'incertezza che permane, per il momento non resta che raccomandare ai residenti di tenere gli occhi aperti e di segnalare qualsiasi attività in zona.


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ASSEMBLEA PUBBLICA del 10.01.08:
Solo posti in piedi all' assemblea organizzata dal Comitato Ex Panificio Militare presso la parrocchia dell'Ascensione. Il filo conduttore della serata era l'incredibile numero di interventi edilizi e infrastrutturali previsti nella zona Mariti- Corsica -Ponte di Mezzo, collegabili, tra l'altro, alla "messa in sicurezza del Mugnone", alla realizzazione della linea 2 della Tramvia e alla costruzione della Stazione sotterranea dell'alta velocità.
Al primo punto all'ordine del giorno la situazione dell'area Guidobono, con i lavori all'Ex Panificio Militare, avviati a maggio scorso dalla proprieta', ancora bloccati dal Comune perche' "illegittimi" e un ricorso al TAR che per ora non da' ragione ai proprietari. È stato fatto notare che il Comune ha la possibilita' di uscire dalle pastoie legal-burocratiche chiarendo, come richiesto da tempo dai residenti, il tipo di intervento ammesso nell'area e definendone la destinazione una volta per tutte. In questo senso, i cittadini si aspettano che nel Regolamento Urbanistico in preparazione si recepiscano le loro richieste, secondo gli impegni presi dai nostri amministratori in varie sedi istituzionali, ultimo dei quali, l'ordine del giorno approvato dal Consiglio Comunale del 19 febbraio dello scorso anno. Per parlare di questo, il Comitato chiedera' un incontro a breve con la Commissione Consiliare Urbanistica del Comune.
Di seguito è stato presentato uno studio sui lavori per la realizzazione della "Stazione Foster", che, con l'apertura del più grande dei cantieri previsti in Firenze, non potra' non avere conseguenze pesanti sulla vita stessa dei residenti di tutta la zona per molti anni. Malgrado le richieste di maggiore informazione e partecipazione espresse dai cittadini anche in un recente Consiglio di Quartiere 5, e nonostante l'imminenza dell'apertura dei primi lavori, i residenti restano per lo più ignari di cosa riservera` loro il futuro. Preoccupa, tra l'altro, l'emissione di polveri, le vibrazioni e i rumori prodotti (già previsti oltre i limiti di legge) e il traffico delle centinaia di camion previsti solo in fase di scavo dell'enorme sfosso destinato ad ospitare le strutture sotterranee di stazione, parcheggi e servizi vari. Tra i presenti è stato distribuito un "report" sull'argomento, curato dall'architetto Franco Poli per il Comitato.
L'argomento Tramvia è stato invece introdotto dall'arch. Luciano Ghinoi dell' Associazione Piazza della Vittoria , che ha mostrato e commentato l'ultima versione dei tracciati della linea 2 della Tramvia forniti dal Comune di Firenze. Tra i punti più discussi, "via di Novoli" trasformata in strada senza uscita per le auto, il "viadotto" tra via di Novoli e via Mariti per la tramvia, che scavalca con un ponte la confluenza del Terzolle col Mugnone, occupando gran parte dei giardini su entrambi i lati, l'abbattimento di tutti gli alberi di via Gordigiani e di via Buonsignori, la perdita di quasi tutti i parcheggi sulle due vie (da 230 unità si riducono ad una sessantina).
Alle presentazioni suddette sono seguiti molti interessanti interventi di residenti, di alcuni esponenti politici, di tecnici e di rappresentanti di associazioni ambientaliste e di comitati. Ha dominato il tema della tramvia, vista anche l'imminenza del referendum relativo. Sono mancati interventi in sostegno ai progetti, anche per l'assenza (quasi) giustificata dei politici della maggioranza e dei tecnici del Comune, pur invitati, ma impegnati altrove (in contemporanea a Rifredi si svolgeva una serata organizzata dal Quariere 5 con la presenza del vice-sindaco Matulli).
Concludendo, si può sottolineare l'esigenza pressante e diffusa, espressa ancora una volta dai cittadini presenti, di essere informati e resi partecipi dei progetti e delle scelte destinate a influenzare la vita futura della citta` e dei suoi abitanti, il desiderio di confrontrarsi con gli amministratori e poter discutere le motivazioni di tali scelte, avanzare eventuali critiche e proporre alternative, senza chiusure preconcette o decisionismi autoreferenziali. Il teatro è rimasto gremito fino a tarda notte (poi più che la mancanza di argomenti poté... la pulizia strade); l'assemblea si è conclusa quindi con l'appuntamento ad un prossimo incontro in tempi brevi.

23.10.07 - Ex Panificio Militare: NO del TAR a Fusi sulla sospensiva
Di oggi la notizia che il TAR ha rifiutato la sospensiva richiesta dagli avvocati del patron della Baldassini Tognozzi, Riccardo Fusi. Il blocco dei lavori imposto dall'amministrazione comunale in seguito alle nostre segnalazioni resta valido.
4.10.07: Fusi non demorde...
E' comparsa oggi la notizia che il patron della Baldassini-Tognozzi e delle ditte affiliate che hanno acquistato l'area, è ricorso al TAR per togliere il blocco delle DIA ordinato dal Comune di Firenze, che aveva fermato i lavori di "ristrutturazione" (in realtà realizzazione di 180 appartamenti) perché illegittimi.
Di sabato 30 giugno era invece la notizia, riportata dal quotidiano "La Nazione", secondo la quale il Comune di Firenze, tralasciando di seguire la prassi normativa indicata dalla nuova legge regionale, di fatto avrebbe adottato delle "sospensive inefficaci" nei confronti dei lavori iniziati dalle proprietà...
Di seguito trovate il riassunto delle puntate precedenti...

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18.06.07: Ex Panificio Militare: ancora DIA!
Scoperta una nuova DIA (Denuncia Inizio Attività) sull'area dell'Ex Panificio Militare.
Sparito il nugolo di società cui erano intestate le precedenti 8 DIA, adesso scende in campo apertamente la Rubens Immobiliare. Si tratta della pratica n. 2963/2007, presentata il 18/05/2007 (Protocollo: 27801 / 2007, Ubicazione lavori:Via Giovanni dei Marignolli, n. 61, Intestatario: Raffaele Fabrizio Francese RUBENS Immobiliare SRL, Progettista:Filippo Maria Conti).
Stavolta non si parla di Ristrutturazioni Edilizie, bensì di "Opere di manutenzione straordinaria" (...quanto straordinaria?!?). Da notare che è stata presentata 10 giorni dopo che il Comune ha bloccato i lavori -perché illegittimi- alle precedenti 8 DIA. Cosa uscirà stavolta dal magico cilindro di Fusi?
Bisognerebbe accedere alla visura di questa nuova DIA per saperlo con esattezza.
A coloro che affacciano sul Panificio, raccomandiamo intanto massima allerta! In caso di attività "sospette" avvertiteci!

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9.05.07: CANTIERI FERMATI:
I lavori al panificio sono sospesi perché illegittimi: questa in sintesi la dichiarazione dell'ass. Biagi di ieri (leggi tutti i comunicati di ieri)
Grazie a tutti per la collaborazione: grazie alla tempestività delle segnalazioni siamo riusciti ad ottenere il blocco dei cantieri. Siete tutti pregati di continuare l'opera di monitoraggio, e di segnalarci se nell'area continuassero attività di rilievo.

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8.05.07:
Il Panificio in TV: nel telegiornale di Canale 10 servizio sul Panificio con nostra intervista e intervista a Biagi.
Il Panificio in Radio: sul giornale radio locale di NOVA RADIO nostre dichiarazioni sull'argomento Panificio...
>>> SENTI IL SERVIZIO (per gentile concessione di NOVARADIO): Comitato.mp3, Residenti.mp3, Biagi.mp3
Il Panificio sulla stampa: articoli sui maggiori quotidiani locali, più o meno fedeli alla realtà dei fatti...

E intanto cadono i primi alberi...: sono già stati abbattuti i primi alberi. Si tratta, non soltanto degli arbusti di vegetazione spontanea che invadevano i cortili, ma, come ci segnalano residenti di via G. da Empoli e di via dei Marignolli, anche alcuni alberi importanti, risalenti all'epoca in cui ancora era attiva la Caserma.
Cresce l'apprensione anche per il parco-giardino presente nell'area e per il resto delle piante ad alto fusto.


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7.05.07: DIA? RISTRUTTURAZIONI EDILIZIE?
Ci segnalano che in tarda serata di oggi, lunedi 7, sono comparsi cartelli che indicano delle "DIA" (Dichiarazioni di Inizio Lavori) ai vari cancelli dell'area (in via Mariti, in via dei Marignolli, in via G. da Empoli e in via Ponte di Mezzo). Uno o due per cancello, ma DIVERSI per ogni cancello! In tutto almeno 8 DIA (dalla 2018 alla 2026/2007, presentate il 6 aprile, venerdi di Pasqua), con intestatari differenti (società Napoli Resort, società La Casa srl, società Fase srl, società Santa Croce 2010, etc...) e riferiti ad interventi di RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA su edifici differenti. Forse si è cercato di passare il più possibile inosservati, ma in ogni caso si sta intervenendo su tutta l'area. PER FARE COSA? Ricordiamo che l'area, comprata da Riccardo Fusi della Baldassini Tognozzi alla fine di gennaio, è però tutt'ora vincolata a destinazione pubblica di tipo militare (F2e) e questo la rende, di fatto, pressoché intoccabile per chiunque...
O no?!?
Visto tutto ciò che succede, decidiamo di proporre ai lettori del nostro sito il seguente sondaggio:

CHI COMANDA A FIRENZE?
A) i Cittadini
B) il Consiglio Comunale
C) la Giunta e il Sindaco
D) Altri (specificare)
Scrivete al sito per la vostra risposta (garantito l'anonimato )

Risultati aggiornati del sondaggio:
A)0,0% B)1,5% C)32,5% D)66%;
nel caso della risposta D) i nominativi indicati dalla maggioranza non saranno citati su questa pagina per ovvi motivi


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4.05.07: cosa succede al Panificio?
Alcuni residenti ci segnalano che entro l'area dell'Ex Panificio Militare si registra una insolita attività: camion con le insegne della Baldassini Tognozzi sono entrati nei cortili interni, ponteggi e altri materiali sono stati scaricati in quantità. Cosa significa tutto questo? Ricordiamo che, dopo le note vicende della mozione, votata in Consiglio Comunale lo scorso gennaio, i nostri amministratori (tra cui l'assessore Biagi, il capogruppo DS Formigli, il presidente della Commissione Consiliare Urbanistica Barbaro) hanno più volte esplicitamente dichiarato che la situazione dell'area è "congelata" finché non sarà definita la sua destinazione nel Piano Strutturale e nel Regolamento Urbanistico, strumenti che ancora sono ben lungi (specie il secondo) dall'essere definiti...
Appena avremo novità vi aggioneremo da queste pagine, nel frattempo, chiediamo a tutti di collaborare al monitoraggio della situazione in zona, segnalandoci eventuali novità.

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27.02.07: assemblea pubblica

Comitato Ex Panificio Militare – Via Mariti e Parrocchia dell’Ascensione di NSGC

Affollata e partecipata l’assemblea pubblica) organizzata dal Comitato Ex Panificio Militare e dalla parrocchia dell’Ascensione; tra gli intervenuti consiglieri del Quartiere, del Comune e della Regione che rappresentavano quasi tutte le forze politiche.
Il primo tema affrontato è stato quello della tutela del territorio da cementificazioni indiscriminate, che rappresenta il fulcro dell’attivita’ del Comitato.
Per l’area Guidobono è stato fatto il punto sulle recenti novita’ relative all’acquisto dell'area e al documento) approvato in Consiglio Comunale al posto della mozione) proposta dai cittadini. La situazione dell’area appare per il momento “congelata” ma l’attenzione dei residenti resta alta. Per riconquistare definitivamente ai cittadini la zona –tuttora a destinazione pubblica- e renderla realmente fruibile dalla collettivita’, è stata illustrata la proposta di una sottoscrizione pubblica.
Sulla densificazione urbana, dopo una panoramica sugli effetti devastanti delle carenze delle normative riguardo gli interventi edilizi “diretti” e delle loro applicazioni in zone già urbanisticamente sovraccariche come la nostra, sono state illustrate le iniziative in corso. Relativamente alla revisione del Regolamento Edilizio del Comune, siamo in attesa di discutere in audizione di Commissione Terza le proposte tecniche di modifica presentate in passato; nel frattempo si richiede con forza una moratoria sugli interventi edilizi diretti in tutta la zona. É stato poi proposto di dar vita ad una sorta di organismo di soccorso che aiuti il singolo cittadino a tutelarsi da usi e abusi di questa tipologia di operazioni edilizie.
Sono stati affrontati altri temi di scottante attualita’ relativamente ai cantieri prossimi venturi, nell’intento di rispondere alla richiesta diffusa di informazione sull’argomento, con particolare riguardo agli impatti previsti nella nostra zona.
Il Comitato ha presentato uno studio sulla documentazione reperibile riguardo la Stazione Foster, la stazione sotterranea per l’alta velocita’ che si prevede di realizzare nell’area degli Ex Macelli.
É stato affrontato anche il tema della tramvia (in particolare la linea 2), che non ha mancato di “riscaldare” gli animi di alcuni dei presenti e di accendere polemiche. Su questo tema specifico, Comitato e Parrocchia, raccogliendo l’invito della Presidente del Quartiere 5 Collesei, contano di organizzare un incontro pubblico apposito, nell’intento di offrire una informazione più completa possibile, con la partecipazione anche di tecnici del Comune di Firenze.



19.02.07:Breve cronaca di una giornata di ordinaria gestione della cosa pubblica

Dopo nove mesi di fermo presso la Commissione Urbanistica, la mozione) sull'area Guidobono (Ex Panificio Militare), uscita dall'assemblea pubblica del lontano novembre 2005 è arrivata infine in discussione a Palazzo Vecchio, ma gli esiti non sono stati quelli attesi e auspicati dai cittadini che tanto hanno fatto fin qui per difendere la zona da speculazioni edilizie e da ulteriori cementificazioni.
In un Consiglio Comunale dimezzato per l'assenza di tutti i consiglieri di centro-destra, che in nome di principi -nobili quanto volete- hanno scelto di abbandonare la seduta e con essa i cittadini che si erano impegnati a sostenere, la mozione è stata bocciata dai voti contrari della sempre più monolitica aggregazione DS-Margherita.
I motivi? Troppo "imprecisa e con lacune tecniche" secondo Formigli (DS), "troppo precisa" al punto da "ostacolare gli elementi di governo successivi" secondo Morrocchi (altro DS). La Margherita, per bocca di Ricci, "apprezza" e condivide i contenuti e ringrazia per il "valido contributo" dato dai cittadini con la mozione, dichiarando poi che voterà contro.
E dire che la mozione, tendente a evitare speculazioni edilizie nell'area Guidobono, era stata già resa più "inoffensiva" rispetto al testo integrale proposto dai cittadini, togliendo il punto in cui si chiedeva il "recupero conservativo" degli edifici di pregio esistenti e la riconversione del restante a verde e spazi pubblici, nonché la tutela del parco-giardino storico esistente. Forse, anche così, appariva troppo vincolante per i progetti di sfruttamento della proprietà (Baldassini-Tognozzi, come ricorderete)…
La maggioranza ha poi votato all'unanimità un suo ordine del giorno), su cui si sono riallineati anche Verdi e Comunisti Italiani che avevano sostenuto la mozione dei cittadini, e perfino Rifondazione Comunista, con l'astensione di Ornella De Zordo; il testo approvato, questo sì lacunoso e nebuloso, rimanda per l'ennesima volta il problema della destinazione dell'area Guidobono al Piano Strutturale, secondo un copione già visto più volte in passato. Il tutto appare poi coerente con una linea di governo della città lontana dai bisogni dei cittadini, che vede nella "densificazione" -non a caso citata da Formigli- la sua espressione più preoccupante.
Vedremo gli sviluppi della vicenda. Per adesso resta il fatto di vedere bloccata una iniziativa di vera e spontanea democrazia partecipativa, portatrice di interessi comuni e diffusi, dagli stessi politici che si dichiarano fautori e sostenitori della "partecipazione democratica".

I cittadini non si arrendono: appuntamento a tutti gli interessati per decidere sulle iniziative future all' assemblea pubblica) del 27 c.m. (ore 21 c/o parrocchia dell'Ascensione, via G. da Empoli)



1.02.07 - COMUNICATO CONGIUNTO
COMITATO EX PANIFICIO MILITARE - VIA MARITI
PARROCCHIA DELL'ASCENSIONE DI NOSTRO SIGNORE GESU' CRISTO


La notizia , trapelata oggi, che una impresa riconducibile a Riccardo Fusi, proprietario della Baldassini Tognozzi, ha adesso definito l'acquisto dell'area Guidobono, fa sorgere legittimi interrogativi e forti preoccupazioni nei residenti.
Primo tra tutti: cosa è cambiato, se adesso gli aspiranti acquirenti, dopo anni in cui esisteva solo un accordo preliminare, hanno deciso di concludere l'acquisto con un esborso di circa 8 milioni e mezzo di euro? Hanno "finalmente" acquisito la certezza del business? E perche' questo gioco di imprese apparentemente fittizie e prestanome, con societa' che appaiono e scompaiono, invece che favorire chiarezza e trasparenza dell'operazione?
Perche' la mozione proposta dai cittadini, tendente a scongiurare una speculazione edilizia nell'area, è dal giugno 2006 all'ordine del giorno del Consiglio Comunale e non viene portata in discussione? Difficile sostenere che ciò giova all'interesse comune…
La delibera del Consiglio di Quartiere 5, e le pubbliche dichiarazioni e gli impegni assunti con i cittadini in più occasioni da consiglieri comunali di vari orientamenti e dagli stessi amministratori e assessori coinvolti (Urbanistica, Partecipazione Democratica), resteranno solo parole vuote?
La "partecipazione " dei cittadini, ufficialmente auspicata dai nostri amministratori, che trova nella nostra vicenda un caso emblematico di vera espressione spontanea e democratica, di mobilitazione popolare, di perenne ricerca di dialogo con coloro che hanno le responsabilita' delle scelte in questa nostra citta', verra' vanificata e sacrificata alla logica del profitto?
Come cittadini faremo tutto il possibile per opporci ad uno sfruttamento dell'area che non tenga conto delle richieste e dei bisogni primari -più volte espressi- dei residenti, e per evitare che la nostra zona, già al collasso, costantemente invasa e ferita da miriadi di nuovi interventi edilizi, con i mega-cantieri incombenti (stazione TAV sotterranea ai Macelli, tramvia linea 2), sia ulteriormente gravata da una speculazione edilizia incompatibile con la vivibilita' e la qualita' della vita in zona.
Un primo appuntamento é già fissato: ci sara' una assemblea pubblica sul tema martedi 27 febbraio ore 21 presso la Parrocchia dell'Ascensione di Nostro Signore Gesu' Cristo (via G. a Empoli). Invitiamo a partecipare tutti gli interessati, semplici cittadini e politici.

22 maggio 2006
Questa mattina abbiamo assistito ai lavori della Commissione Consiliare III (Urbanistica), convocata appositamente per discutere della mozione sul panificio, che, già iscritta all'ordine del giorno del Consiglio Comunale di lunedì 15 maggio scorso (vedi sotto), era stata rinviata all'ultimo momento in Commissione, su richiesta del gruppo della Margherita.
Dispiace dover registrare che, dopo quasi tre ore di seduta, e dopo che praticamente tutti i presenti si erano espressi con manifestazioni di sostegno e solidarietà con le posizioni del Comitato, la commissione si è sciolta con l'ennesimo rinvio del problema Panificio, che quindi non verrà sicuramente discusso in Consiglio neanche lunedì prossimo, come invece si diceva fino a ieri.
Principale promotore di questa conclusione Alberto Formigli, ex presidente della Commissione Urbanistica nonché capogruppo dei DS in Comune, che ha convinto i firmatari della mozione a reinquadrare il problema in una risoluzione che sia il prodotto unanime dei lavori della Commissione III e che non si limiti al problema specifico dell'area Guidobono.
La mozione in questione) risulta quindi -a quanto pare- ritirata; in compenso (???) l'attuale presidente di Commissione Antongiulio Barbaro (DS) dovrebbe stilare un documento (mozione?) su cui discutere a breve in una prossima riunione di Commissione III per poi, par di capire, presentarlo in Consiglio Comunale. In tale documento si dovrebbe partire dall'area Guidobono per affermare principi generali di qualche tutela delle cosiddette "aree di trasformazione", principi che si vorrebbero poi recepiti nel Piano Strutturale.
Noi, per quel poco che abbiamo potuto, abbiamo richiesto ancora una volta che ci si esprimesse pubblicamente e chiaramente con una votazione sul problema specifico, mettendo intanto dei vincoli ben precisi su ciò che si può e non si può fare nell'area: visto tutto ciò che è stato fatto, i cittadini aspettano e meritano delle risposte precise alle loro richieste, e in particolare si aspettano legittimamente che coloro che hanno preso impegni in questo senso non si tirino indietro. Quanto all'apertura, prospettata da Alberto Formigli e favorevolmente accolta in Commissione, di una ridiscussione della "disinvolta" gestione che delle aree di trasformazione si fa all'interno del Piano Strutturale (vedi sezione Piano Strutturale), speriamo che stavolta si vada oltre le belle parole e che queste sacrosante intenzioni non si traducano solo in fumose dichiarazioni di principio che lasciano il tempo che trovano.
In conclusione: sospendiamo il giudizio finale sulla vicenda ancora per un paio di settimane, in attesa di vedere SE e QUANDO e COSA si voterà in Consiglio Comunale.


15 maggio 2006:
Rinviata a sorpresa la discussione in Consiglio Comunale sulla destinazione dell'area Guidobono (ex Panificio Militare). La mozione, già iscritta all'ordine del giorno, è stata rinviata al giorno 29 maggio, secondo la richiesta effettuata dal capogruppo della Margherita, cui quasi nessuno, nella conferenza dei capigruppo, si è opposto.
Nel frattempo la questione sarà affrontata nelle tre commissioni interessate (la III, la IV e la VI). Un modo per trovare una "larga intesa" e "seguire il corretto iter istituzionale", secondo le motivazioni addotte, o -come pensano i più pessimisti tra noi- un sistema per rinviare o addirittura evitare una scomoda votazione pubblica, in attesa di riportare magari in Consiglio una versione di mozione "addomesticata" dopo il passaggio in commissione?
Le prossime due settimane ci daranno una risposta.
(Leggi il testo della mozione rimandata)
(Leggi il testo della lettera aperta inviata ai Consiglieri)


29 novembre 2005
Ieri sera (28 novembre)si è svolta presso la Parrocchia dell'Ascensione di N.S.G.C. una partecipata assemblea  sul destino dell'area dell'Ex Panificio Militare e sui problemi di vivibilità della zona, organizzata dalla Parrocchia stessa e dal Comitato Ex Panificio Militare.
La contemporaneità del Consiglio di Quartiere 5 non ha ostacolato in definitiva lo svolgersi dell'assemblea; alcuni consiglieri di Quartiere della Casa della Libertà hanno perfino preferito la nostra assemblea all'impegno "istituzionale" e altri sono venuti appena possibile, senza aspettare la fine dei lavori in  Consiglio.  Alla fine le formazioni politiche erano comunque rappresentate per la quasi totalità (unico grande assente il gruppo DS), grazie sopratutto ai numerosi Consiglieri Comunali presenti. Proprio ai Consiglieri Comunali è stato chiesto di esprimersi pubblicamente riguardo la proposta avanzata dai cittadini: una mozione da portare in Consiglio Comunale che è stata esposta e commentata dall'assemblea. Questa volta c'è di più che una semplice dichiarazione generica di solidarieta': molti dei consiglieri presenti  si sono assunti l'impegno preciso a far propria e sostenere con la mozione in consiglio comunale la posizione dei cittadini che rivendicano per l'area un utilizzo che tenga conto dei disagi e dei bisogni oggettivi dei residenti. Anche i pochi che hanno fatto dei distinguo ed espresso qualche perplessità sul metodo,si sono dichiarati d'accordo sulle motivazioni e disponibili a cercare una soluzione che venga incontro alle richieste dei cittadini.
Un successo, dunque, per una iniziativa di vera partecipazione popolare, in cui i cittadini, dopo aver bloccato i progetti di sfruttamento intensivo e di cementificazione dell'area con una decisa  opposizione, sono passati adesso ad una fase propositiva.
Un successo anche per la ragionevolezza e il buonsenso, se è vero che, di fronte alla palese validità delle argomentazioni e in nome del "bene comune", si dimenticano, per una volta, i giochi di partito e le divisioni tra schieramenti.
E a proposito di buon senso… esemplare quello della signora residente in zona che ha detto in un ultimo intervento, rivolta ai Consiglieri Comunali: "fateci sapere il giorno in cui si vota la mozione, perché vogliamo esserci tutti e vedere come vota ciascuno di voi…"

13 ottobre 2005
Una delegazione del Comitato è stata ricevuta dalla Commissione Consiliare VI.
Nel seguito, il resoconto dell'incontro:

Audizione presso la COMMISSIONE CONSILIARE N. 6

Materie di competenza: Ambiente, vivibilità urbana e mobilità.
Presenti: Presidente Malavolti Gregorio (D.S.) Vicepresidente De Zordo Ornella (Unaltracittà/ unaltromondo) Componenti: Baruzzi Daniele (D.S.), Fusi Marco (D.S.), Nicola Perini (DL - La Margherita).

Elenco sintetico dei temi affrontati; per ognuno degli argomenti è stato chiesto il parere e le intenzioni della Commissione Sesta.

Premessa: La zona Novoli - Ponte di Mezzo è emblematica per esemplificare problemi purtroppo di valenza generale, in Firenze.

- Destinazione area Guidobono: come cittadini abbiamo fatto tutto il possibile (petizioni-incontri col quartiere- consiglio di quartiere aperto - osservazioni al piano strutturale), ora si aspettano risposte dall'Amministrazione: richiesta di provvedimenti mirati, anche per cambiare il P.S. laddove destina l'area Guidobono a "quote significative di residenze" e a "strutture di vendita di medie dimensioni" = supermercato).
Richiesta di tutela del parco-giardino che esiste entro l'area dell'ex panificio dal 1955.

- Interventi diretti: nessuna tutela? Esempi di casa nostra: danni all'ambiente, vivibilità e mobilità. La normativa permette di edificare ovunque e comunque (peggio in zone omogenee A che altrove!) occorre una tutela SUBITO per evitare un ulteriore carico nelle aree già al limite.
In prospettiva nel Piano Strutturale.: No alla "densificazione urbana" (vedi sotto).

Chiarire da dove arriva l'informazione falsa riferita dalla Commissione secondo cui "sono finiti gli immobili classe 6 da destinare a ristrutturazione urbanistica" (vedi Piano Regolatore, vedi situazione della nostra zona: sono ancora a decine disponibili!); forse la fonte è la stessa che scrive sul Piano Strutturale l'altra inesattezza che "la zona A possiede capacità edificatoria pressoché nulla", scordando che grazie alla normativa vigente gli immobili ad un piano a destinazione artigianale / industriale diventano sistematicamente palazzi di appartamenti di 5-6 piani fuori terra!

- Inquinamento ambientale: monitorare la zona ora, durante e dopo i cantieri (Tranvia, TAV) con nuove "centraline": almeno una al semaforo Mariti- Ponte di Mezzo e una in fondo a viale Corsica.

- Mobilità ora: sbloccare la nuova viabilità ora ferma (sottopasso via Dei - Reginaldo Giuliani, prolungamento Perfetti Ricasoli); possibili interventi (spostare il pilone di Ponte di Mezzo)
Mobilità in fase di cantierizzazione; previsioni sui flussi di traffico: ci sono? Si possono conoscere?
In attesa della tranvia, panacea del 2015 (?), possibile strangolare il traffico privato in questo modo?

- Inquinamento elettromagnetico, per elettrodotto sul Terzolle (vedi lettera dell'ARPAT: ci sono abitazioni e il giardinetto di via Mariti con campo magnetico superiore a 0,2 microtesla, soglia indicata dalla normativa europea): proposta concreta di modifica elettrodotto SENZA SPESE con riarrangiamento delle fasi (vedi studio di ARPAT di Pisa). In attesa di opere più imponenti di bonifica del territorio, l'accorgimento, che porta a ridurre fino ad un terzo circa i campi e.m. andrebbe applicato ogni volta che è possibile: i campi di bassa frequenza sono cancerogeni, è stato già dimostrato (non ci sono i dubbi che ancora permangono per le emissioni a più alta frequenza, caratteristiche dei telefoni cellulari).

- Ambiente e gestione del territorio: in generale occorre riportare la tutela dell'ambiente e la corretta gestione del territorio al centro delle scelte strategiche dell'Amministrazione (nel nuovo Piano Strutturale, come nelle iniziative "a latere", vedi progetto Castello-Ligresti) e su questo piano il ruolo della Commissione Sesta può essere importante.
A fronte di una dichiarata attenzione per la salvaguardia della salute pubblica e per una gestione del territorio che lo preservi per noi e per le future generazioni (principi citati come "ispiratori" nel Piano Strutturale, secondo quanto imposto anche dalla normativa regionale) ecco cosa si trova nel Piano Strutturale:
-la riconversione ad aree edificabili di aree verdi protette fino ad oggi e l'innalzamento della "linea delle colline" che di fatto toglie dalla dovuta tutela la fascia pedicollinare, finora soggetta a stretti vincoli di edificabilità;
-il tentativo di far passare nel computo degli standard urbanistici di legge (verde pubblico, spazi e attrezzature per lo sport, aggregazione, ricreazione, educazione, etc) gli spazi e le attrezzature PRIVATI;
-un'impostazione basata sul concetto della "densificazione urbana" per il "tessuto urbano consolidato", cioè la dichiarata volontà di saturare un territorio già saturo realizzando interventi di "nuova edificazione, sopraelevazione o ampliamento, per la realizzazione di nuove residenze" in tutti "i lotti rimasti inedificati e gli edifici sviluppati non oltre il primo piano fuori terra" (testualmente dal capitolo "Statuto dei Luoghi");
-lo sfruttamento delle "aree di trasformazione", destinate sistematicamente ad accrescere il carico urbanistico, invece che a tentare di alleviare le situazioni di sofferenza e disagio presenti nelle zone circostanti.

In definitiva, sembra impossibile che nella situazione di patologica carenza di verde, spazi, attrezzature pubbliche, il riequilibrio in tal senso non sia tra i principi guida della politica urbanistica dell'amministrazione fiorentina, e che non si riesca a far passare l'ovvio messaggio che per tutti gli interventi edilizi che comportino variazioni nell'assetto urbanistico, anche di limitate proporzioni, sia necessaria una attenta valutazione dell'impatto sull'ambiente e sul contesto urbano circostante, in termini di aumento di pressione antropica, di traffico, di inquinamento acustico ed atmosferico e di ogni altro aspetto collegato alle possibili criticità della zona, prima di decidere sull'opportunità o meno di procedere.

Un'ultima considerazione: la consapevolezza delle problematiche che sono alla base delle istanze da noi esposte è ormai patrimonio diffuso tra i cittadini, indipendentemente dal credo o colore politico, e la richiesta di risposte concrete e coerenti da parte dell'Amministrazione è ormai cresciuta al punto che non si può far finta che il dissenso alle scelte strategiche del Comune nasca da particolarismi locali o da strumentazioni politiche. A voi politici eletti, di maggioranza e di opposizione, la responsabilità di far si che la spontanea mobilitazione di tanti cittadini diventi un positivo elemento di crescita democratica e non si traduca in una frustrante esperienza destinata ad accrescere la sfiducia e la distanza tra la "gente comune'' e il "Palazzo".

Ottobre 2005
si arriva alla fase conclusiva del Forum - vai alla sezione Piano Strutturale per leggere i documenti consegnati

Settembre 2005
riprende il Forum sul Piano Strutturale: noi ci siamo!

Luglio 2005
viene stilata una proposta di mozione da presentare in consiglio comunale richiestaci dal gruppo consiliare della Margherita, ma se ne perdono le tracce.

Maggio 2005
partecipazione al “Forum del Piano strutturale della UTOE 5 e Quartiere 5.

27 aprile 2005
incontro col prof. Canepari, architetto e docente universitario, che curò gli studi sull’area degli anni scorsi.
È disposto ad aiutarci per un progetto serio sulla destinazione dell’area, ma necessita dei rilievi dello stato attuale.

13 aprile 2005
Il Consiglio di Quartiere 5 ha approvato la mozione sulla destinazione dell'area Guidobono, ex panificio militare - via Mariti presentata dalla maggioranza. Ecco il testo integrale della mozione:

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IL CONSIGLIO DI QUARTIERE 5

- Visto il vigente Regolamento dei Consigli di Quartiere;
- Visto Il vigente Statuto Comunale;
- Vista la Mozione sulla destinazione dell'area Guidobono, ex Panificio Militare presentata dai Gruppi Consiliari D.S., P.R.C., Italia dei Valori, Verdi, SDI e Margherita;
- Considerato valido il contenuto della citata mozione.
- Udito il dibattito avvenuto in sede di Consiglio.
- Ritenuto opportuno approvare la suddetta mozione.
- Ritenuto di procedere alla seguente votazione.

ll Presidente pone in votazione il presente schema di delibera a scrutinio palese, con prova e controprova.
Eseguita la votazione si hanno i seguenti risultati accertati e proclamati dal Presidente assistito dagli scrutatori avanti indicati.

PRESENTI: 21 VOTANTI: 15
VOTI FAVOREVOLI: 15 CONTRARI: //
ASTENUTI: 6 (Cavaciocchi, Donvito, Conciani, Zoppi, Moretti, Pagano)


IL CONSIGLIO APPROVA ALL'UNANIMITA'

D  E  L  I  B  E  R  A

      Di approvare la mozione citata in premessa, allegata parte integrante del presente provvedimento.

IL SEGRETARIO DELLA SEDUTA
IL DIRIGENTE
(Dr. Valerio Cantafio Casamaggi)
IL PRESIDENTE DELLA SEDUTA
Stefania Collesei


MOZIONE

PREMESSO CHE

1. La discussione su quest'area deve essere inscritta all'interno del percorso generale del Piano Strutturale, importante fase di confronto sullo sviluppo della città.

2. Crediamo quindi che il Piano Strutturale sia lo strumento principe in grado di definire il quadro anche delle regole, così come già votato da questo C.d.Q..

3. Il percorso di partecipazione sulla definizione delle funzioni, iniziato ad Ottobre 2004, ha visto e vede coinvolti molti soggetti, singoli e associati.

4. Questo periodo è dunque importante per proseguire la discussione in relazione alle possibili funzioni e destinazioni, sulla base delle assemblee tenutesi, del C.d.Q. aperto, delle schede presentate dai cittadini, della raccolta di firme promossa nel Quartiere, che hanno contribuito a far emergere i punti critici dell'area, nonché le preoccupazioni sullo stato attuale, riguardo alla mobilità.

5. Tale approfondimento dovrà riguardare anche le modifiche già in corso e quelle previste sulla mobilità pubblica ed elementare, sui flussi di traffico, sulla gestione della sosta, nonché su tutte le altre misure che possano rispondere alle ragioni del disagio urbano presente.

IL CONSIGLIO DI QUARTIERE N° 5

CHIEDE ALL'AMMINISTRAZIONE COMUNALE

Di ricondurre la discussione sul futuro e sulle funzioni di quest'area all'interno del più ampio percorso sul Piano Strutturale, anche al fine di raccogliere le numerose istanze presentate dai cittadini.
Che le linee progettuali dello Studio Archea, presentate pubblicamente a partire dal 20 Ottobre scorso, vengano abbandonate , e che si rafforzi il percorso di dibattito e partecipazione dei cittadini, volto a ridiscutere dalle basi la destinazione dell'area Guidobono, e a produrre una soluzione che tenga conto dei succitati disagi della zona, dei bisogni e delle richieste dei cittadini.


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12 aprile 2005
Consiglio di Quartiere aperto: pressati dai cittadini, Biagi e il Consiglio di Quartiere 5 sconfessano il Progetto Archea.
Aula Magna strapiena ieri sera all’ITI di V. del Terzolle, in occasione del Consiglio di Quartiere 5 convocato in seduta straordinaria e in forma aperta al pubblico, su richiesta del Comitato per l’Ex Panificio Militare e della Parrocchia dell’Ascensione di N.S.G.C.
Nell’ambito dell’acceso ma civilissimo dibattito, l’assessore Biagi ha convenuto   sull’opportunità di “dimenticare il progetto dello studio Archea”, pubblicamente presentato a partire dallo scorso novembre, per non disattendere le legittime aspettative di tanti cittadini che nel progetto di utilizzo dell’area dell’Ex Panificio Militare, vedevano un ulteriore, insostenibile carico per una zona già così intensamente edificata e congestionata. L’assessore ha poi confermato che a questo punto il processo di coinvolgimento e partecipazione dei cittadini riparte a monte, con una aperta discussione su “che cosa vogliamo farci in quest’area”, dal momento che – ha aggiunto- “noi non abbiamo nessun interesse ad andare contro le valutazioni che emergono dalla pubblica discussione” e “non abbiamo alcun interesse recondito”.
Il Consiglio di Quartiere è stato poi chiamato a pronunciarsi apertamente su un documento presentato dal Comitato in cui si chiedeva, oltre all’abbandono del citato progetto, l’impegno a cercare “una soluzione che tenga conto dei disagi della zona e dei bisogni e delle richieste dei cittadini”. Dopo qualche tentennamento, sono stati infine messi in votazione due documenti, che, sia pur con sottili distinguo, riproponevano entrambi - praticamente alla lettera - il contenuto del testo presentato dal Comitato. È stato infine approvato, senza voti contrari, il documento presentato dalla Maggioranza. Ovvia quindi la soddisfazione dei membri del Comitato, dei rappresentanti della Parrocchia e della maggioranza dei cittadini presenti, per le conclusioni dell’incontro. L’auspicio adesso è che decolli la collaborazione per una soluzione veramente condivisa, nell’interesse comune. Il livello di attenzione rimane comunque alto, in attesa che le promesse verbali si trasformino in fatti concreti anche in termini di un coerente adeguamento degli “strumenti di pianificazione” come il Piano Strutturale e degli “atti di governo del territorio”.

22 marzo 2005
Una lettera è stata spedita agli acquirenti dell’area dell’Ex Panificio Militare, da parte del Comitato. Anche la proprietà deve sapere quello che i cittadini non vogliono!
leggi la lettera!

16 marzo 2005
Assemblea pubblica presso la Parrocchia dell'Ascensione per raccontare ai cittadini del quartiere gli sviluppi della vicenda che riguarda l’area dell’Ex Panificio Militare. Molti e interessanti gli interventi dei presenti. Un bel clima positivo e di partecipazione..
L’assemblea si è chiusa con l'invito a non mancare all'appuntamento del prossimo 12 aprile, data del Consiglio di Quartiere aperto.

28 febbraio 2005
Il Comitato, unitamente alla Parrocchia dell'Ascensione, consegna al Sindaco e alla Direzione Urbanistica le osservazioni al Piano Strutturale.

23 febbraio 2005
Il Comitato consegna ufficialmente in Comune le prime 2791 firme della petizione, indirizzate al Presidente del Consiglio Comunale Eros Cruccolini e al Sindaco Leonardo Domenici.

19 febbraio 2005
Il Comitato incontra per la seconda volta la Presidenza del Quartiere 5. La Presidente Collesei riconferma che non esistono progetti formali sull'area, ma che comunque continuano e sono molto fitti gli incontri tra Quartiere ed i progettisti al fine di raggiungere una soluzione partecipata…..
Viene presentata, depositando circa 300 firme, una richiesta formale di convocazione del Consiglio di quartiere aperto, ai sensi dell'articolo 13 del regolamento vigente. A norma di regolamento la data della convocazione della riunione deve essere comunicata ai richiedenti entro 20 giorni; è passato quasi un mese e, ad oggi 16 marzo, non c'è stata una risposta ufficiale.

31 gennaio 2005
Il Comitato viene ricevuto ed ascoltato dalla III Commissione Consiliare, ecco i punti significativi dell'incontro (registrato).
Alberto Formigli, Presidente della Commissione, alla prima domanda, se era stata fatta da parte di Rubens Immobiliare, richiesta di variazione della destinazione d'uso dell'area, risponde che "non ci sono varianti che siano state predisposte, o che siano in esame; non c'è nulla di questo", alla seconda domanda, se il Comune ha ancora interesse a privilegiare il progetto di cui si parla o ha interesse a rispettare la volontà della cittadinanza, dichiara che "non c'è nulla che renda impregiudicata qualsiasi azione!"
In quell'occasione viene fatto notare che su Il Sole 24 Ore (  vedi Sezione Archivio) c'era la pubblicità da parte della Rubens Immobiliare di una soluzione ancor più peggiorativa del progetto in discussione. Viene anche rilevato che nel programma del Congresso di Marketing Urbano (  vedi Sezione Archivio) tenuto a Venezia nel novembre 2004 era previsto il seguente intervento: "Comune di Firenze e Rubens Immobiliare : Riqualificazione dell'area dell'ex panificio militare, relatori Gianni Biagi , assessore all'urbanistica del Comune di Firenze, Marco Casamonti, progettista Studio Archea, e Vincenzo di Nardo, Rubens Immobiliare" ( l'Ing. Di Nardo è Consigliere d'Amministrazione della Baldassini & Tognozzi Spa ).
Non si è a conoscenza del fatto che Biagi sia personalmente intervenuto a Venezia, si pensa, comunque, che sia estremamente grave la comparsa del suo nome pubblicamente insieme a quello della proprietà e del progettista, prima della conclusione del percorso di partecipazione popolare.
Con un certo imbarazzo, il Presidente Formigli afferma che " ..molto probabilmente il percorso di partecipazione è arrivato un minuto dopo una serie di contatti che ci sono stati precedentemente……L'assessore fa parte della Giunta, è un organo dell'Amministrazione e quindi decide di fare un percorso…. Voi (riferito al Comitato) potete anche non condividerlo, …noi (riferito alla III Commissione) non abbiamo partecipato né nella fase di elaborazione del percorso, né di altri percorsi noi siamo parte in causa.". Poi aggiunge: "..spero che saremo capaci di produrre qualcosa di diverso e di migliore".
Formigli afferma anche che "..l'Assessore compie le sue azioni di governo della città; però su alcune questioni ha l'obbligo di portare le sue decisioni in Consiglio Comunale. Questa è una di quelle. E, in questo caso, noi saremo la Commissione che valuterà questa proposta, quando ci arriverà e per come ci arriverà.". Formigli continua dicendo che la Commissione procederà a raccogliere le informazioni ed a valutarle e, se sarà il caso, non ci saranno difficoltà a incontrare nuovamente il Comitato prima di procedere a nuove decisioni.

21 gennaio 2005
Il Comitato incontra la Presidenza del Quartiere 5, è presente anche Daniele Sacconi, Responsabile per l'assetto al territorio nel nostro quartiere.
La Presidente Collesei esordisce affermando che è sterile fare dietrologie, che non è il caso di dibattere sui motivi per i quali il Comune di Firenze non ha esercitato il diritto di opzione che aveva sull'area del panificio, che non ci sono i soldi (abbiamo saputo, tra l'altro, che la base d'asta era di 10 miliardi delle vecchie lire, cifra che, considerato il bilancio del Comune di Firenze, non è inarrivabile), che tutte le risorse del Comune sono dedicate al progetto della tranvia, dice che, d'altra parte, la Rubens Immobiliare ha acquistato l'area, che questo è un dato di fatto e che quindi è del tutto evidente che dobbiamo prenderne atto. In uno stato di diritto come il nostro, dice la Collesei, è pacifico che chi compra ha dei diritti che non possono essere messi in discussione. Per nostra fortuna, continua, il Quartiere ha messo in atto un percorso partecipativo, coinvolgendo i cittadini, al fine di limitare al massimo i danni. Dai suggerimenti dei cittadini dovrebbero derivare modifiche al progetto, ma è ovvio che chi comanda in questa partita è logicamente il proprietario.
A quel punto il Sacconi afferma che il Quartiere vuole seguire la nostra iniziativa perché anch'essa è esempio di partecipazione da parte dei cittadini, però dobbiamo essere corretti, ed fa una similitudine: "..se decidiamo di giocare a scopa, ci va bene che anche voi, Comitato, chiediate di giocare, a patto però che intendiate giocare con le regole della scopa e non con quelle della briscola!" Tradotto: la Rubens Immobiliare ha acquistato, la Rubens Immobiliare ha dei diritti, è - quindi - del tutto inaccettabile che la vostra unica proposta sia quella di bloccare tutto!
Sacconi addirittura rincara la dose con una constatazione: ".. se hanno comprato, forse, vuol dire che sapevano che avrebbero potuto costruire."
Il bilancio degli incontri con il Quartiere non è positivo, nel senso che ci sono state generiche assicurazioni di disponibilità, in pratica, però, l'impressione è che si voglia continuare tranquillamente questo " progetto partecipato ", senza cambiare una virgola del copione previsto.


C'è però un piccolo dettaglio:
l'area non è stata ancora comprata dalla Rubens Immobiliare!
Ci consta che esista soltanto un preliminare d'acquisto, cioè una promessa d'acquisto condizionata a che si verifichino certe condizioni. Questa è in realtà una prassi abbastanza abituale per questo tipo di compravendite, quando vi siano di mezzo le dismissioni del Demanio in generale e del Ministero della Difesa, come in questo caso. L'acquirente fa un preliminare condizionato all'acquisto, soggetto al fatto di poter guadagnare, cioè di poter costruire quello che vuole o comunque avere una certa libertà di manovra. Questo significa che dovrà fare richiesta per cambiare la destinazione d'uso e fare anche una variante al piano regolatore. Se questo non avviene, l'acquirente può recedere dall'impegno e quindi tutto torna a zero: non c'è compravendita e l'area rimane al demanio militare. Questa pare essere la situazione dell'area del Ex Panificio Militare.
Parlando dei diritti dell'acquirente, se anche ci fosse un contratto definitivo, va ricordato, comunque, è il Comune a decidere se e quanto il costruttore può costruire. Certo è che se si pretende di avere a costo zero la sede del Quartiere, (costo zero, in questo caso, significa che il Comune invece di incassare oneri di urbanizzazione ottiene dal costruttore la consegna di immobili per la sede del Quartiere) Al costruttore bisogna "concedere" di costruire, se non i 250-300 appartamenti previsti, almeno una bella quota di residenze.


20 ottobre 2004
Presso la Chiesa dell'Ascensione viene presentato, congiuntamente dall'assessore Biagi del Comune di Firenze e dall'architetto Casamonti dello Studio Archea, un progetto per l'utilizzo dell'area dell'Ex Panificio Militare. In questa occasione viene detto e ripetuto più volte, che per mancanza di fondi il Comune di Firenze non ha fatto valere il diritto di prelazione sull'acquisto dell'area, e quindi - questa - è andata ad un privato. Di conseguenza, quello che resta è uno stretto margine di contrattazione con il privato acquirente. Viene illustrato il progetto, che prevede di trasferire la sede del Quartiere 5 e di realizzare, nel contempo una notevole quota di residenze (circa 250 appartamenti), uffici per il Quartiere, un auditurium e una torre alta 45 metri, cioè 15 piani, davanti al cinema Manzoni, oltre a due piani di parcheggi a pagamento. Si parla anche di spazi pubblici: una piazza ed una parte di verde pubblico. Nel conteggio dello spazio destinato a verde pubblico non viene chiarito, a sufficienza, quanta parte è effettivamente fruibile come spazio pubblico, al netto di competenze condominiali, marciapiedi e quant'altro. Non si può considerare verde e spazio pubblico quanto è semplicemente calpestabile.